Ernst Bloch (1885 Ludwigshafen - 1977 Tübingen) fu uno dei massimi esponenti del pensiero tedesco del Novecento, compagno e amico di ricerche di Georg Lukács e di Walter Benjamin. All’avvento del nazismo fu costretto ad abbandonare la Germania per approdare in ultimo negli Stati Uniti. Chiamato nel dopoguerra, all’Università di Lipsia (allora DDR), assunse la direzione dell’Istituto di Filosofia. Dopo le agitazioni in Polonia e in Ungheria, fu “pre-pensionato” con l’accusa di essere un reazionario hegeliano. Alla costruzione del muro di Berlino si trasferì nella Repubblica Federale Tedesca, dove fu “Gastprofessor” a Tübingen. Fra le sue pubblicazioni più famose in lingua italiana ricordiamo Spirito dell’utopia (1918-1964), Thomas Münzer teologo della rivoluzione (1921), Tracce (1930), Eredità del nostro tempo (1935), Soggetto-Oggetto. Commento a Hegel (1949), Il principio speranza (1953-1959), Diritto naturale e dignità umana (1961), Experimentum mundi (1975).