Peter Weiss
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Peter Weiss (1916-1982), scrittore ebreo di lingua tedesca, dovette lasciare nel 1935 la Germania nazista e, dopo soggiorni a Londra e a Praga, raggiunse la Svezia, paese di cui assunse la nazionalità nel 1946 e in cui visse fino alla morte. Rimaste nel cassetto le prime prove letterarie in tedesco, fino agli anni Cinquanta affiancò alla scrittura in svedese, specie di prose liriche, una vasta e notevole produzione pittorica e la regia di film sperimentali. L’apprezzamento della critica giunse con il ritorno alla lingua madre nel “micro romanzo” L’ombra del corpo del cocchiere (1959) e nei successivi romanzi autobiografici, il successo internazionale con il dramma Marat/Sade (1963) e con L’istruttoria (1965), oratorio documentario sul processo di Francoforte che diede finalmente avvio a un pieno confronto della società tedesca con la Shoah. Gli anni Sessanta rappresentarono il culmine della sua fama: i numerosi interventi sui temi più accesi del decennio engagé fecero di lui un autore controverso e, con il successivo riflusso, crescentemente osteggiato da “destra” ma anche da “sinistra”. La sua monumentale Estetica della resistenza (1975-81), grandioso affresco e testamento spirituale incredibilmente ancora non tradotto in italiano, è l’ultimo grande romanzo-saggio del Novecento tedesco.

 

I libri di Peter Weiss in catalogo:


peter weiss, inferno