Alfredo Marini (Milano, 1937), allievo a Pavia di Lanfranco Caretti, Enrica Malcovati, Vittorio Enzo Alfieri, Enzo Paci, Remo Cantoni, Bruno Leoni e Ludovico Geymonat, a Milano di Edmondo Vimodrone d’Arbela, Mario Fubini e Mario Dal Pra, a Friburgo di Eugen Fink, si è occupato principalmente di storia della filosofia contemporanea tedesca e di come questo patrimonio comune emerga in Kant, Fichte, Schopenhauer e Nietzsche, in Hegel, Marx e Croce, in W. Dilthey e N. Hartmann, in Husserl e in Heidegger. Tra i suoi saggi: M. Heidegger: Il senso dell’essere e la ‘svolta’. (Antologia storico-sistematica del ‘primo’ Heidegger), Firenze 1982; Alle origini della filosofia contemporanea: Wilhelm Dilthey (antinomie dell’esperienza, fondazione temporale del mondo umano, epistemologia della connessione), Firenze 1984; Essere, soggettività e tempo in Schopenhauer ieri e oggi, Genova 1991; Materiali per Dilthey, Milano 2002.