Paul Klee (1879-1940) è certamente una delle più eminenti figure dell’arte del Novecento. Nato a Münchenbuchsee, presso Berna, da Hans-Wilhelm Klee, maestro di musica all’Accademia di Berna, e da Maria Ida Frick, cantante professionista, manifesta fin dalla dalla prima infanzia un’eccezionale inclinazione per le arti, prime su tutte la musica e la pittura, alla quale si dedicherà poi in modo preminente a partire dal 1898, anno in cui comincerà a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Monaco. Proprio nella città bavarese conosce nel 1911 Vasilij Kandinskij, Alfred Kubin, Franz Marc e August Macke, fondatori del gruppo Il Cavaliere Azzurro, con i quali esporrà le proprie opere a Berlino già nel 1912. Sarà tuttavia la grande mostra monacense del 1919 a consacrarlo definitivamente come uno dei più importanti artisti sulla scena internazionale delle avanguardie. Si deve infatti a quel successo se Walter Gropius lo volle come docente di pittura presso la prestigiosa sede weimariana del Bauhaus — incarico che egli ricoprirà successivamente anche a Dessau fino al 1930, per entrare infine nel 1931 all’Accademia di Düsseldorf dove rimarrà fino al 1933, quando fu costretto alle dimissioni dal regime nazista che bollò la sua produzione come «arte degenerata». Lasciata la Germania si trasferì a Berna dove morì precocemente nel 1940 al termine di una lunga malattia.