Milan Nápravník
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Milan Nápravník nacque nel 1931 e da circa quarant’anni vive in Germania. Conseguita a Praga la maturità scientifica, lavorò per un anno nelle miniere d’oro di Jílové, vicino Praga. Dal 1952 al 1957 studiò drammaturgia. Dopo tre anni di lavori provvisori, nel 1960 iniziò a lavorare alla Televisione come direttore artistico della redazione per le Trasmissioni per bambini e ragazzi. Dalla seconda metà degli anni 1950 collaborò con il Gruppo surrealista di Praga. Fece il suo debutto letterario nel 1966 con la raccolta Básne, návestí a pohyby (Poesie, avvisi e movenze), pubblicata privatamente e in numero limitato nell’edizione Speciálky dal pittore Frantiek Muzika. Emigrò dopo l’occupazione sovietica del 1968, dapprima a Berlino occidentale per alcuni mesi e successivamente a Parigi. Dal 1970 si è stabilito definitivamente a Colonia. Duranti gli anni dell’esilio, lavorò prima come redattore radiofonico e successivamente, dalla metà degli anni 1980, come pittore, scultore
e fotografo artistico freelance. Ha scritto varie opere poetiche. Quello che al momento è possibile considerare il culmine dell’opera di Nápravník, l’opus magnum Príznaky poute (Deserte visioni, 2001), è una vasta parabola sul minaccioso stato della civiltà contemporanea. È autore anche di vari studi e saggi teorici. Negli anni 1990, suscitarono grande interesse alcuni suoi saggi dove metteva a frutto lo studio sistematico pluriennale nel campo della storia delle religioni.