Gabriele Scaramuzza (Milano 1939) si è laureato a Pavia e ha insegnato Estetica a Padova, Verona, Sassari e, da ultimo, a Milano. Si è occupato di estetica fenomenologica (Le origini dell’estetica fenomenologica, 1976); dell’estetica di Banfi e della sua scuola (Antonio Banfi, la ragione e l’estetico, 1984; Crisi come rinnovamento, 2000; L’estetica e le arti, 2007; Estetica come filosofia della musica nella scuola di Milano, 2009; Omaggio a Paci, a c. di E. Renzi e G. Scaramuzza, 2006; Ad Antonio Banfi cinquant’anni dopo, a c. di S. Chiodo e G. Scaramuzza, 2007). Ha compiuto ricerche sul tema della “morte dell’arte” in Hegel (Arte e morte dell’arte, con Paolo Gambazzi, 1998), cui si connettono l’attenzione al problema del brutto e del melodrammatico (Il brutto nell’arte, 1995; Derive del melodrammatico, 2004) e, più recentemente, all’estetica delle situazioni estreme.
Gabriele Scaramuzza
Il brutto all'opera
L'emancipazione del negativo nel teatro di Giuseppe Verdi