
Articolo

Abstract
Dilthey deals with the problem of evil in the context of the relations between individual action and collective history. Sometimes these relations are seen by Dilthey, as his friend Yorck remarked, in a too self-satisfied historical evolutionary perspective. Nevertheless, Dilthey’s work on the connection between traditional religious and rational modern ethics, particularly in regard to the problem of evil, remains highly informative for our time, which has passed through disasters of a most blind and anti-modern irrationalism.
Keywords: Historicism; Evil; Formative Ethics; Religious Tradition; Modern Reason.
In questo numero
- Introduzione
- Odissea del rancore. Riflessione di un “antropologo da biblioteca” sull’homo absconditus nel torturatore e nel femminicida
- Storicismo diltheyano e questione del male
- La tentazione manichea da Leibniz a Barth
- Un cuore nuovo. Male radicale e ripristino del bene nella Religion di Kant
- Senso e mistero. Quattro figure del negativo
- L’abitudine al male nella filosofia francese della prima età moderna
- Il male tra il detto di Anassimandro e il racconto del peccato originale
- Emmanuel Levinas: il male elementale e il suo al di là
- Violenza, angoscia e paura nei sistemi religiosi
- Emmanuel Levinas: l’ontologia, il grido di Giobbe e l’eccesso del male
- Il problema del male nel pensiero di Edmund Husserl
- Sin and Evil in Schleiermacher
- Al di là del male di violenza? Istanze teoretiche e paradossi del pensiero intorno ai concetti di sofferenza e pena
- L’altro è malvagio? Antropologia e politica tra Schmitt e Plessner