Articolo
Abstract
The aim of this paper is to introduce the peculiarity of habit theory in French early modern philosophy, starting from an analysis of the different approaches to this topic. The author shows that next to the Calvinist and Bodinist point of views, which respectively identify habit with sin and virtue, there is a third position, that of La Boétie, Montaigne, Charron and Camus, which focus on the mechanism of habituation and discourse on evil, investigating how habit can lead to the corruption of human nature.
Keywords: Habit; Free will; Servitude; Vice; Sin.
In questo numero
- Introduzione
- Odissea del rancore. Riflessione di un “antropologo da biblioteca” sull’homo absconditus nel torturatore e nel femminicida
- Storicismo diltheyano e questione del male
- La tentazione manichea da Leibniz a Barth
- Un cuore nuovo. Male radicale e ripristino del bene nella Religion di Kant
- Senso e mistero. Quattro figure del negativo
- L’abitudine al male nella filosofia francese della prima età moderna
- Il male tra il detto di Anassimandro e il racconto del peccato originale
- Emmanuel Levinas: il male elementale e il suo al di là
- Violenza, angoscia e paura nei sistemi religiosi
- Emmanuel Levinas: l’ontologia, il grido di Giobbe e l’eccesso del male
- Il problema del male nel pensiero di Edmund Husserl
- Sin and Evil in Schleiermacher
- Al di là del male di violenza? Istanze teoretiche e paradossi del pensiero intorno ai concetti di sofferenza e pena
- L’altro è malvagio? Antropologia e politica tra Schmitt e Plessner