
Da tempo l’arte non è che un feticcio, un surrogato di se stessa, della sua sparizione – di quella morte che ne trasforma la fisionomia e la introduce nello spazio della sua vita postuma: è questa l’idea intorno a cui si articola la ricerca sviluppata in questo libro. Richiamandosi alle analisi di Marx e di Freud – e ai lavori con cui, da differenti prospettive, Benjamin e Baudrillard le hanno ridefinite – esso intende mostrare come l’arte, dall’Ottocento di Baudelaire al post-moderno, abbia assunto in termini sempre più accentuati – ma all’interno di un processo il cui sviluppo storico è segnato da svolte e momenti di frattura – il punto di vista che il feticcio delinea.
Giorgio Franck insegna Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Verona. Con l’editore Feltrinelli ha pubblicato i libri La passione della notte (1982), Esistenza e fantasma. Ontologia dell’oggetto estetico (1989) e Forme del paradosso. Il doppio volto dell’opera tra Baudelaire e Nietzsche (1996). È inoltre coautore di Crucialità del tempo, a cura di M. Cacciari, Liguori, Napoli 1980. Suoi numerosi saggi sono apparsi su riviste di filosofia e su cataloghi di mostre.