German A. Duarte

La scomparsa dell'orologio universale

Peter Watkins e i mass media audiovisivi

Informazioni
Collana: Filosofie
2010, 130 pp.
ISBN: 9788857501222
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Sinossi

Realtà e finzione, narrativa e documentario, Lumière e Méliès: il cinema ci è parso troppo spesso chiuso in questa comoda e riduttiva dicotomia. Non è così semplice: dalle “notizie ricostruite” di Méliès al “cinema sociale”, dal Pathé Journal a Griffith, questo libro ricostruisce l’intreccio tra fiction e documento che caratterizza il cinema sin dalle sue origini, per concentrarsi poi su una delle più complesse e straordinarie figure di cineasta del secondo Novecento, quella di Peter Watkins. Quasi sconosciuto in Italia, ma ancora poco studiato anche nel resto del mondo, Watkins è invece all’origine di alcune delle tendenze più intriganti e complesse dell’arte degli ultimi anni, dal docu-drama al re-enactment. Ma rinchiudere l’opera di questo artista scomodo e ribelle in uno o più “generi”, anche se innovativi, vorrebbe dire immiserirla e, in ultima analisi, fraintenderla. Fin dai suoi inizi alla BBC (da cui venne cacciato nel 1965, dopo soli due anni di lavoro) Watkins ha sempre proposto un metodo di lavoro che liberasse la narrazione cinematografica e incitasse la partecipazione del singolo cittadino all’informazione e allo sviluppo dei mezzi audiovisivi. Autore di un cinema civile appassionatamente impegnato, Watkins è stato fortemente collegato ai movimenti di contestazione politica e sociale, proponendo un superamento della distanza fra opera e spettatore molto in anticipo sui tempi, che solo l’avvento di Internet ha reso pienamente possibile. E non è un caso che quasi tutte le sue opere siano state duramente colpite dalla censura. Questo libro del giovanissimo ricercatore German Duarte rappresenta in assoluto la prima introduzione all’opera di Watkins pubblicata in Italia.

 

German A. Duarte nasce a Bucaramanga (Colombia) nel 1983. Dopo aver frequentato la Scuola di Cinema e Nuove Tecnologie di Lione (ARFIS) si trasferisce in Italia. In questo periodo lavora nel campo della post-produzione e della fotografia, e realizza alcuni documentari (Fertilia, Gli Hutong, Vetas). Nel 2007 consegue la Laurea Specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera ed è attualmente dottorando presso l’Università Bauhaus di Weimar dove lavora a una tesi di ricerca in filosofia cinematografica.