La scena della filosofia contemporanea è abitata da due grandi protagonisti: Martin Heidegger e Edmund Husserl. Attraverso le loro filosofie continuiamo a pensare i nostri problemi fondamentali. Queste filosofie si differenziano, anche radicalmente, ma al tempo stesso si intrecciano, formano uno sfondo mobile, decisivo e tuttavia ancora da sondare. La fenomenologia di Husserl si situa al punto di massima tensione cui una filosofia del soggetto abbia saputo spingersi. Il pensiero dell'essere di Heidegger si presenta come la 'distruzione' di ogni filosofia del soggetto. Attraverso un confronto con Descartes (le 'peripezie del cogito' in cui prendono la parola anche Derrida, Foucault e Lévinas), e soffermandosi su alcune parole-chiave (il fenomeno, il ritorno, la passività, la metafora), il saggio tenta di indicare una strada che va oltre Husserl e Heidegger, percorrendo lo spazio incerto dove un pensiero incrocia l'altro.
Pier Aldo Rovatti (Modena, 1942) insegna Filosofia Teoretica all’Università di Trieste. Dal 1974 è direttore responsabile della rivista “aut aut”. Tra i suoi ultimi libri La filosofia può curare? (Milano 2006), Possiamo addomesticare l’altro? (Udine 2007), Abitare la distanza (Milano 2007), Etica minima. Scritti quasi corsari sull’anomalia italiana (Milano 2010).
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