Chi sono i filosofi africani? Che cosa sostengono? In che senso le loro tesi sono tesi “filosofiche”, e in che senso sono “africane”? Il libro si propone di affacciare allo scivoloso dibattito contemporaneo sulla filosofia africana concentrandosi
sullo studio di un autore, il ghaneese Kwasi Wiredu, per esaminarne le idee su filosofia (africana ma non solo), comunicazione (interculturale ma non solo), comprensione, relativismo, morale, religione, politica. Il punto di partenza è che se, da un lato, appare difficile definire qualcosa come una “filosofia africana”, similmente a qualcosa come una “filosofia occidentale”, dall’altro nel dibattito sull’esistenza di una filosofia africana alcuni “falsi problemi” hanno tenuto imprigionato un dialogo ancora tutto da fare. Abbandonando ogni prospettiva essenzialistica è possibile aprire la via a un confronto nuovo che si focalizzi sulle tesi avanzate da ogni filosofo ovunque si trovi mentre fa filosofia.
Kwasi Wiredu è nato a Kumasi (Ghana) nel 1931, dove ha frequentato la scuola superiore dal 1948 al 1952. Nel 1952 ottiene un posto all’Università del Ghana, Legon. Nel 1958 entra all’University College di Oxford per specializzarsi, dove studia con Gilbert Ryle, Peter Strawson e Stuart Hampshire. Dopo la discussione della sua tesi di dottorato nel 1960, insegna per un anno presso l’University College del North Staffordshire. Torna poi in Ghana, dove resterà all’Università del Ghana per oltre vent’anni. Dal 1987 insegna anche presso l’Università del South Florida (Tampa).
Diletta Mozzato è nata a Venezia nel 1980. Si laurea nel 2004 all’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi su Wittgenstein e il relativismo. Nello stesso anno inizia un dottorato di ricerca all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (Parigi), in cotutela con l’Università Ca’ Foscari, sul tema del relativismo nella filosofia africana, terminato nel 2008. Nel 2010 consegue il master in Opinione pubblica e governo del territorio presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino, partecipando a una ricerca sociale sui nuovi stili di vita e di consumo dei giovani.
La scala e l’album
