Meyer Schapiro e i metodi della storia dell'arte

Informazioni
A cura di: Bortolotti L. Cieri Via C. Di Monte M.G. Di Monte M.

Collana: Fuori collana
2010, 264 pp.
ISBN: 9788857502304
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Sinossi

Definire il ruolo e l’importanza del contributo di Meyer Schapiro (1904-1996) allo sviluppo degli studi storico-artistici non è semplice, di là dalla retorica eulogistica d’occasione, così come non è semplice ridurre a una rigida ortodossia di scuola la peculiare finezza e insieme la ricchezza del suo stile di ricerca, frutto di poliedrici interessi intellettuali, di voraci curiosità scientifiche, di una multiforme strumentazione filologica e teorica. Eppure, proprio questa difficoltà sembra riflettere esemplarmente il carattere costitutivamente problematico della stessa disciplina storico-artistica, sempre costretta a ridefinire storicamente i propri oggetti di indagine e a rinegoziare con rigore di metodo i propri strumenti di analisi. Il volume delinea il profilo scientifico di Schapiro secondo diverse angolazioni critiche, per cercare di restituirne appunto la complessità non meno che la coerenza, ma anche alla luce dei problemi attuali, pragmatici e teorici, posti dallo studio dell’arte, delle immagini e della loro storia. A partire dunque da una prospettiva privilegiata i saggi qui raccolti si offrono pure come momento di riflessione sui fondamenti, sulle possibilità e i limiti di una disciplina “sfuggente” quasi per definizione.

 

Luca Bortolotti è curatore del dipartimento di Dipinti antichi della Finarte Casa d’Aste di Roma. Fra i suoi ultimi scritti, Tempo visualizzato. Movimento, azione e racconto nella rappresentazione classica, in En blanc et noir (Roma 2008); “Ma è del Seicento!”. Vincoli autoriali, qualitativi, culturali, in Vincoli/Constraints (Milano-Udine 2009).

 

Claudia Cieri Via è docente di Storia della critica d’arte e di Iconografia e iconologia presso la Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni più recenti, la nuova edizione di Nei dettagli nascosto. Per una storia del pensiero iconologico (Roma 2009) e, curato con Micol Forti, Aby Warburg e la cultura italiana (Milano 2009).

 

Maria Giuseppina Di Monte è storica dell’arte della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma. Recentemente ha curato, con Michele Di Monte, La svolta iconica di Gottfried Boehm (Roma 2009). La sua ultima pubblicazione è Ellsworth Kelly. La forma è il contenuto (Roma 2010).

 

Michele Di Monte è curatore presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma. Per Mimesis ha curato i volumi Potere delle immagini? (con Tonino Griffero, 2008) e Vincoli/Constraints (con Manrica Rotili, 2009).