
I morti restano giovani
I morti restano giovani
I morti restano giovani – uscito con successo in Germania nel 1947 e in Italia nel 1952 – è un appassionante romanzo storico. Racconta la Germania dagli ultimi giorni della prima guerra mondiale, dagli spartachisti di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, fino ai cannoni che annunciano l’entrata dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945. Esistenze personali, famiglie, vicende sociali, amori, sono avviluppati in un turbinio di intrecci in cui l’incalzare della quotidianità svela l’apparente semplicità con la quale si afferma il nazismo e la dura lotta per abbatterlo. È una storia di donne e di uomini e nello stesso tempo è la storia della Germania e dell’Europa di quegli anni. È la scoperta del brutale fascino della violenza e dei valori di giustizia, uguaglianza e libertà che vi si contrappongono. Un romanzo di donne, le vere protagoniste, dalle prime pagine fino alle struggenti ultime. Come fa dire l’autrice a una delle protagoniste: “qualcosa di forte, di nuovo, di selvaggio, perché senza gioia non si può vivere”.
Anna Seghers (Magonza 1900 – Berlino Est 1983). Tedesca, ebrea, comunista. All’avvento del nazismo, che ha contrastato con l’impegno politico e letterario – di quegli anni il romanzo La rivolta dei pescatori di Santa Barbara –, è costretta all’esilio, prima in Francia e poi in Messico, in cui ritrova Tina Modotti e stringe amicizia con Frida Kahlo e Diego Rivera. I suoi scritti bruciano nella notte del famigerato rogo dei libri, organizzato dai nazisti il 10 maggio 1933. Nel dopoguerra ritorna in Germania con la convinzione di poter contribuire al riscatto della lingua tedesca. È tra le fondatrici della DDR e si stabilisce nella parte di Berlino che ne è capitale, diventa presidentessa dell’Unione degli Scrittori, un compito che assolve con la determinazione e la libertà che la portano ad affermare l’imprescindibile necessità di “respirare alla luce delle parole”. Intensi i rapporti di amicizia con gli scrittori del suo tempo: Brecht, Mann, Hikmet, Guillen, Shuteriqi, Trifonov, Neruda, Amado. In Italia nel dopoguerra escono tutti i suoi romanzi, tra cui La settima croce e I sette della miniera; è l’autrice tedesca più pubblicata e letta sino al 1957, quando la nascita dell’attuale Unione Europea, allora MEC, impone, tra i vincoli per i paesi contraenti, il blocco di qualunque relazione economica e culturale con la DDR.