Vicini, Lontani
Quaderno di comunicazione 12/2010
Il concetto di prossimo sembra essersi evaporato o addirittura scomparso, rileva Luigi Zoja: dialoghiamo coi lontani, ma tendiamo a disinteressarci di chi ci è più vicino. Fabio Dei sostiene invece che la sfera della prossimità è viva e vegeta, e che continuiamo a vivere in universi addomesticati e locali che gli stessi mezzi di comunicazione rafforzano. Lontananza del vicino e vicinanza del lontano: fertilità sorprendente degli ossimori, dello scontro dei codici. Bausinger parla di una vicinanza estranea, e Clemente di lontananze vicine. La tecnica del lontano ha avvicinato cose e persone. Ma la temporalità che nuota nel flusso evenemenziale preclude sguardi lunghi, sia avanti che indietro, rendendo più effimere le nostre contiguità. Tesi e approfondimenti che rimandano a una più grande questione: come guardano e giudicano il mondo gli intellettuali? Come erano gli intellettuali organici di ieri, e come sono i disorganici di oggi, i sans papier migrati nella rete? E cosa c’è alla radice del disagio degli uni e degli altri? È vero che si sono smarriti, conformati, autoesclusi e che hanno rinunciato alla statutaria loro funzione critica ed eretica? Il dibattito è in corso, e il tema non si poteva eludere.
Cosimo Caputo, Pietro Clemente, Stefano Cristante, Stefania De Donatis, Fabio Dei, Duccio Demetrio, Luciana Dini, Carlo Formenti, Sivia Gravili, Eugenio Imbriani, Charo Lacalle, Daniele Lamuraglia, Franco Martina, Angelo Nestore, Mimmo Pesare, Alessio Rotisciani, Diana Salzano, Angelo Semeraro, Lelio Semeraro, Luigi Zoja.