Alessandra Dino

Liberi di scegliere

Due racconti teatrali

Informazioni
Collana: Eterotopie
2011, 86 pp.
ISBN: 9788857505077
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Sinossi

«Due storie: quella di una collaboratrice di giustizia e quella di un prete di borgata. Due personaggi: Carmela, figlia, moglie, madre, con un vissuto di donna che si articola in un ambiente saturo di presenze maschili e di violenza mafiosa, dove la ribellione vuol dire perdita del riconoscimento sociale, emarginazione o morte sicura. E poi c’è Don Pino, prete per vocazione e parroco per convinzione. Nel territorio della sua parrocchia il potere è in mano a un clan che utilizza la sopraffazione e l’illegalità a proprio piacimento, sostituendosi alla legge. Carmela e Don Pino sono i protagonisti di due narrazioni teatrali, due figure che, attraverso un faticoso percorso individuale, si sono riappropriate della propria identità, esprimendola con il coraggio di una scelta di cui sono disponibili ad accettare tutte le drammatiche conseguenze che essa comporta». (dalla prefazione di Filippo Amoroso).

 

Alessandra Dino insegna Sociologia giuridica e della devianza presso l’Università di Palermo. Ha applicato il metodo di studio etnografico all’analisi dei processi simbolici e all’osservazione delle trasformazioni interne alla mafia siciliana. Ha dedicato particolare attenzione allo studio dei ruoli ricoperti dalle figure femminili nelle organizzazioni criminali mafiose e al rapporto che lega mafia e religione. Più di recente, ha centrato il proprio interesse sulle reti di potere mafioso e sui rapporti tra Cosa Nostra e il mondo della politica. È componente del comitato scientifico di “Narcomafie”, del comitato di redazione di “Meridiana”, del consiglio di direzione di “Historia Magistra”. Tra le sue più recenti pubblicazioni: La violenza tollerata: mafia, poteri, disobbedienza (2006); Pentiti: i collaboratori di giustizia, le istituzioni, l’opinione pubblica (2006), Symbolic Domination and Active Power: Femal Roles in Criminal Organizations (New York, 2007); Sistemi criminali e metodo mafioso (con L. Pepino) (2008); Criminalità dei potenti e metodo mafioso (2009); Novas Tendencias da criminalidade transnacional (con W. Fanganiello Maierovitch) (2010); Der Mezzogiorno und die Organisierte Kriminalität (2010); La mafia devota. Chiesa, religione, Cosa nostra (2010).

 

Licia A. Callari è ricercatrice all’Università di Palermo presso Facoltà di Scienze della Formazione, dove ricopre l’insegnamento di Teatro e drammaturgia dell’antichità. Studiosa del mondo classico, ha sviluppato l’interesse per ogni forma di spettacolo dell’antichità classica e per il teatro greco e latino, dedicando particolare attenzione alla continuità temporale del mito e alla sua universalità. I suoi studi più recenti vertono sulla riscrittura e proposizione per la scena del testo drammatico che analizza e presenta situazioni legate all’aspetto sociale. Tra le sue pubblicazioni: Quoerulus sive Aulularia di Vitale di Blois (1987); La cena come spettacolo e lo spettacolo come cena nel Satyricon di Petronio (1995); Donne di spettacolo nella Roma antica (2001); Il rito arcaico: interpreti, spettacolarità e spettacolarizzazione (2004); Tempus erat tempus est – Un’epoca del quotidiano (2005); in collaborazione con Alessandra Dino ha curato il libro Coscienza e potere. Narrazioni attraverso il mito (2009).