Che cos’è la “filosofia della società”? Che cosa la contraddistingue? Non esiste forse già un’altra disciplina che ha come oggetto specifico la “società”, indagata dai sociologi con metodologie apposite? Che bisogno c’è, allora, di una filosofia sociale? Gli Studi di filosofia della società di Horkheimer danno una risposta precisa a questi interrogativi: filosofia sociale è “l’interpretazione filosofica del destino degli uomini, in quanto non sono solo individui, ma membri di una società”. Sottoponendo a critica le pretese idealistiche della filosofia, Horkheimer mostra come né la filosofia né la sociologia possano rinunciare all’idea di società: senza il suo concetto, ogni tentativo di comprendere e cambiare ciò che è risulta insensato. La filosofia sociale è perciò animata dallo sforzo razionale, corroborato dall’impegno alla ricerca interdisciplinare, di non lasciare l’ultima parola all’esistente.
Max Horkheimer (Stoccarda, 1895 – Norimberga, 1973), filosofo e sociologo, è il fondatore della Scuola di Francoforte. Costretto dal nazismo a lasciare la Germania nel 1933, promosse dall’esilio statunitense un programma di ricerca interdisciplinare che coinvolgeva filosofia, sociologia, storia, psicologia ed economia politica. Tra le sue opere più importanti: Dialettica dell’illuminismo (con Th. W. Adorno, 1944-47); Eclisse della ragione (1947); Teoria critica (2 voll., 1967); La nostalgia del Totalmente Altro (1970). Alessandro Bellan (1966) è cultore di Storia della filosofia contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove collabora con il Dipartimento di Filosofia. Fra le sue pubblicazioni: La logica e il ‘suo’ altro. Il problema dell’alterità nella Scienza della logica di Hegel (2002) eTrasformazioni della dialettica. Studi su Theodor W. Adorno e la teoria critica (2006).
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