Jacques Derrida
Gli occhi della lingua
Movendo da una lettera del 1926 di Gershom Scholem a Franz Rosenzweig sulla condizione della lingua ebraica Derrida affronta i temi dell’ebraismo, del sionismo, della spettralità e del messianismo, ricongiungendoli alla più generale questione del Nome di Dio. Ne nasce un significativo contributo per riflettere su alcuni dei motivi che caratterizzano l’ultimo tempo dell’Opera del filosofo francese e per lasciare spalancare lo sguardo sull’oscura vertigine della lingua.
Jacques Derrida (El Biar 1930 - Parigi 2004) è uno dei più importanti filosofi contemporanei. Dal 1984 è stato direttore di studi all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Tra i suoi testi più celebri si ricordano:Della grammatologia (1967), La scrittura e la differenza (1967), Margini della filosofia (1972), Glas (1974), Il segreto del nome (1993), Politiche dell’amicizia (1994). Per i tipi di Mimesis sono usciti: Il tempo degli addii (2006),Incondizionalità o sovranità (2008), Al di là delle apparenze (2010) e Firmatoponge (2010).
Luigi Azzariti-Fumaroli (Milano 1981), dottore di ricerca in filosofia, è autore di numerosi studi fra cui L’oblio del linguaggio,
Alla ricerca della fenomenologia perduta, Brice Parain. Impromptu. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Istituto
Universitario Suor Orsola Benincasa.