
Di fronte al dramma di una catastrofe naturale come risponde Architettura? Siamo davvero certi che il nostro sapere sia il giusto rimedio e non piuttosto una potenza distruttrice superiore alle stesse forze devastanti della natura? Domande e risposte implicano allora una riflessione profonda. Il terremoto dell’Aquila, al pari di altri tragici eventi, richiama il nostro pensiero a questa responsabilità, costringendoci ad un duplice sforzo theorico. Infrangere il blocco mentale della contemporaneità; oltrepassare il paradigma dominante dell’Occidente. A queste domande inattuali si rivolge il progetto per la ricostruzione di Bagno Grande, uno dei molti borghi aquilani colpiti duramente dal sisma.
Renato Rizzi, professore di progettazione architettonica all’IUAV-Venezia. Attualmente è impegnato nella realizzazione del Teatro Shakespeariano a Danzica, Polonia. Della sua produzione teorica si segnalano quattro titoli principali: Il Daimon di Architettura, 2006; La muraglia Ebraica, 2009; Incarnatio, 2010; L’inscalfibile, 2011.