Jean-François Lyotard

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A cura di: Vincenzo Fidomanzo

Collana: Eterotopie
2012, 82 pp.
ISBN: 9788857509556
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Sinossi

Un dialogo letterario e tutto politico, dalla penna di uno dei massimi filosofi contemporanei. Jean-François Lyotard mette in scena il confronto tra un anonimo parigino e un dissidente sovietico (siamo alla metà degli anni Settanta). La Francia si prepara alle elezioni amministrative e l’appuntamento con le urne è occasione per un confronto senza tempo con il valore della rappresentanza. Quale rapporto c’è tra i cittadini e i detentori del potere? Quali
possibilità ha in Francia l’azione dei progressisti e in Urss quella dei dissidenti? Queste domande sono spunto per una riflessione sul mondo classico. La storia delle origini della democrazia, le narrazioni mitologiche, aiutano a chiarire la posta sempre in gioco nel campo politico e le tesi quanto mai attuali del grande teorico della postmodernità. In un libro di notevole bellezza stilistica si affaccia la posizione politica di Lyotard: un’azione meno apertamente conflittuale può produrre più vantaggi e risultati più duraturi nel continuo e necessario confronto tra governanti e governati. Questo libro dà finalmente l’occasione al lettore italiano di confrontarsi con un testo che viene da un preciso momento storico, ma senza date di scadenza e denso di una comprensione profonda dei meccanismi del potere politico.

Jean-François Lyotard (1924-1998) è stato con Foucault, Derrida, Deleuze e Guattari uno degli esponenti di spicco del pensiero francese contemporaneo. Autore di molti saggi significativi, le sue opere hanno esaminato temi cardine della riflessione attuale, dall’analisi del mondo odierno all’estetica. La condizione postmoderna (1979) è il testo che lo ha reso celebre anche in Italia; altri suoi testi rappresentativi, oltre a Discorso, figura, sono Economia libidinale (1974), A partire da Marx e Freud (1973), Rudimenti pagani (1977) e Il dissidio (1983).