
Postfazione di: Roberto Revello
Collana: Il Caffè dei Filosofi
2012, 148 pp.
ISBN: 9788857510583
In un villaggio collettivista dove l’iniziativa privata è vista con sospetto, Grande Puffo è Stalin e Quattrocchi il suo Trotzky. Oppure no, i puffi sono militanti hitleriani, un modello perfetto di società nazista guarda caso minacciata da un Gargamella che evoca l’“avido ebreo” della propaganda antisemita. In questo esilarante libro, il giovane filosofo francese Antoine Buéno rilegge il fortunato fumetto per svelare le tracce soggiacenti di archetipi e ideali propri dei regimi totalitari, sia fascisti sia comunisti. Scritto come un’accattivante analisi fantapolitica, il libro ha suscitato in Francia immediate polemiche. I difensori chiamano in causa la personalità apolitica di Pierre Culliford, in arte Peyo, creatore dei Puffi. I più sospettosi rincarano la dose, ricordando la visione stereotipata delle donne nell’unica rappresentante del gentil sesso, una Puffetta civettuola e disimpegnata. Un libro destinato a far discutere gli affezionati di questo fumetto, diffuso in tutto il mondo, divenuto poi un celebre cartone animato, che accompagna piccoli e grandi da due generazioni.
Antoine Buéno (1982) giornalista francese e docente universitario alla facoltà di Scienze Politiche, si è recentemente fatto conoscere in tutta l’Europa grazie a questo libro sui Puffi, che ha suscitato enorme scalpore.
Massimiliano Panarari - Origami (La Stampa), 6 parile 2017
"Massoni, hippy, razzisti o comunisti"
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