Giuseppe Di Giacomo
Narrazione e testimonianza
Quattro scrittori italiani del Novecento
Quattro voci – piuttosto trascurate – del romanzo italiano del Novecento, nel tematizzare l’impossibilità della parola ultima e conclusiva, esibiscono in modo esemplare quella connessione di etica ed estetica che costituisce, più in generale, uno dei tratti distintivi dell’arte moderna in opposizione a quella tradizionale. Negli scrittori qui esaminati, non a caso, la parola è sempre carica di quel silenzio dal quale proviene e che la parola stessa custodisce al suo interno, essendone la rammemorazione e insieme la testimonianza. Di qui la capacità delle loro opere di far emergere, nel dato, la possibilità del possibile.
Giuseppe Di Giacomo è professore ordinario di Estetica presso la Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Si è a lungo occupato dei rapporti tra estetica e letteratura e tra estetica e arti figurative. Tra le sue pubblicazioni: Dalla logica all’estetica. Un saggio intorno a Wittgenstein (Parma, 1989); Icona e arte astratta. La questione dell’immagine tra presentazione e rappresentazione (Palermo, 1999); Estetica e letteratura. Il grande romanzo tra Ottocento e Novecento (Roma-Bari, 1999); Introduzione a Paul Klee (Roma-Bari, 2003); Alle origini dell’opera d’arte contemporanea (con C. Zambianchi, Roma-Bari, 2008); Beckett. Ultimo atto (con R. Colombo, Milano, 2009); Ripensare le immagini (Milano, 2009); Astrazione e astrazioni. In occasione di una mostra di Gualtiero Savelli (Milano, 2010), L’oggetto nella pratica artistica (con L. Marchetti, “Paradigmi”, 2, 2010).