
Artefatti
Dal Postumano all’Umanologia
Come ripensare l’umano di fronte alle tante sfide che, dal passato e dal futuro, sempre più lo accerchiano? Certamente evitando di ingaggiare polemiche e discussioni che, lungi dal misurarsi con la complessa tradizione da cui proveniamo, finiscono col confermarne, anche per gli anni a venire, gli aspetti più ideologici e retrivi. In diversa prospettiva, gli autori di questo volume hanno invece cercato, in prima battuta, di non fare di ‘tutt’erba un fascio’, rintracciando i tanti assunti anti-metafisici che attraversano questa stessa tradizione, senza rinunciare, in seconda battuta a delineare, dal tempo trascorso e per quello venturo, il filo rosso di un’umanologia, cioè di un dire e domandare dell’uomo e sull’uomo che ci restituisca quel che, in fondo, siamo: un impermanente passaggio, un costrutto nato da un costante e sempre asimmetrico scambio con diverse alterità, un concreto e delicato confronto con nuovi e spesso insospettati legami. In una parola, un artefatto che deve ricominciare a mettersi in cammino
Maria Teresa Catena è Docente di Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Ha curato l’edizione italiana di alcuni inediti di Immanuel Kant. Tra le sue pubblicazioni: Orientamento e disorientamento. Il sublime come luogo sistematico della filosofia kantiana (Milano 1996), Percorsi kantiani (Napoli 2002), Tatto e costituzione della cosa nelle Lezioni husserliane del 1907 (Napoli 2005), Corpo (Napoli 2006), con Felice Masi, Fenomenologia e Critica della Ragione (Napoli 2008), Sentire (Napoli 2010). Con Nicola Russo e Pierandrea Amato ha curato il volume L’ethos teoretico (Napoli 2011).