Il testo affronta le “primavere arabe” attraverso il contributo “rivoluzionario” dei movimenti artistici. Un’analisi originale su spazi di costruzione del cambiamento che hanno contribuito a far esplodere le rivolte. L’idea alla base del libro è che la produzione artistica avesse già espanso orizzonti creativi capaci di supporre alternative rivoluzionarie. Una geografia immaginativa centrata su idee di libertà, dignità e giustizia sociale e attraversata da una gioventù scolarizzata, “invisibile” agli immaginari della riva nord del Mediterraneo. Attraverso un’analisi del caso tunisino, l’obiettivo è di cogliere le creazioni dei movimenti artistici giovanili: anche ora, in questa delicata e difficile fase di transizione, laddove divengono contesti esemplari per misurare il grado di mantenimento dello spazio pubblico e di pratiche di partecipazione . Il libro sollecita inoltre un ripensamento della pedagogia, in relazione alla contemporaneità e alla dimensione transnazionale. I processi rivoluzionari arabi permettono cioè di riaprire il dibattito intorno all’urgenza di pratiche pedagogiche capaci di confrontarsi con l’inedito, nella stimolante complicità con i nuovi movimenti artistici del Maghreb.
Paola Gandolfi, arabista, è ricercatrice in Pedagogia Generale e Sociale presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo, dove insegna “Politiche educative dei paesi arabo-islamici del Mediterraneo”. Le sue ricerche più recenti vertono intorno alle interrelazioni tra pedagogia, società, cultura nel Maghreb e nei contesti delle migrazioni transnazionali. Attualmente si occupa del ruolo degli spazi informali di apprendimento di ”culture del cambiamento”nei paesi maghrebini e delle nuove sfide educative in relazione ai processi rivoluzionari. Il suo ultimo libro è La sfida dell’educazione nel Marocco contemporaneo (2010).
Informazioni
Opzioni di acquisto
Edizione cartacea
€ 16,00
Sinossi
Ti potrebbe interessare