
Un saggio profondo e appassionato, che spazia dall’antropologia alla sociologia, dalla psicologia alla biologia, intrecciando la letteratura con una fitta rete di testimonianze che danno spessore di intensa e sofferta umanità alle domande fondamentali intorno a cui si dipana la trattazione. Come può l’uomo sopravvivere in condizioni estreme? Quali strategie sono necessarie per riuscire a opporsi alla morte e infine vincerla? Analizzando i luoghi di morte più famigerati nella storia del ‘900, i campi di sterminio nazisti e i gulag sovietici, l’autore individua nella figura del sopravvivente, cioè di colui che canalizza tutte le proprie forze all’unico scopo di restare in vita e diventare un sopravvissuto che potrà testimoniare l’orrore, l’archetipo contemporaneo dell’uomo che si oppone alla distruzione. Così, paradossalmente, la sua anatomia si rivela un elogio, quasi un’apologia della vita e dell’uomo sulla terra. Dal 1976, anno della sua prima pubblicazione negli Stati Uniti, The Survivor. Anatomy of Life in the Death Camps, subito apprezzato dagli studiosi, è apparso in Europa solo nel 2009, grazie alla traduzione tedesca, accolta con successo. Terrence Des Pres, nato nel 1939 a Effingham, Illinois, fu professore di Letteratura inglese presso la Colgate University, Hamilton, New York. Si dedicò allo studio della Shoah, divenendo un esperto di fama mondiale. Nel 1976 pubblicò The Survivor presso la prestigiosa Oxford University Press. Morì suicida nel 1987.
Terrence Des Pres, nato nel 1939 a Effingham, Illinois, fu professore di Letteratura inglese presso la Colgate University, Hamilton, New York. Si dedicò allo studio della Shoah, divenendo un esperto di fama mondiale. Nel 1976 pubblicò The Survivor presso la prestigiosa Oxford University Press. Morì suicida nel 1987.
Adelmina Albini, vive a Milano, dove ha insegnato Tedesco nella scuola superiore. Ha pubblicato per l’editoria scolastica e da una decina d’anni si occupa di traduzione letteraria.
Stefanie Golisch, nata in Germania, germanista e traduttrice. Vive dal 1987 in Italia. Ultima pubblicazione italiana: Luoghi incerti, 2010. Nel 2009, a cura delle due traduttrici, è uscita presso Mimesis la raccolta poetica di Selma Meerbaum-Eisinger Non ho avuto il tempo di finire. Poesie sopravvissute alla Shoah.