Alessandra Mita Ferraro

Politica e religione nel Triennio repubblicano (1796-1799)

I sacerdoti insubri: Lattuada, Passerini, Gattoni

Informazioni
Collana: Airesis
2012, 150 pp.
ISBN: 9788857514796
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Sinossi

Uno dei campi di indagine più fecondi della stagione del Triennio repubblicano è legato alla storia religiosa e alle scelte politiche operate dal clero: le vicende personali dei tre sacerdoti dell’aria insubre (Milano-Varese-Como), qui analizzate, possono considerarsi emblematiche. Felice Lattuada, il più noto fra i tre sacerdoti, fu uno dei più accesi giacobini del Triennio, protagonista delle vicende milanesi ma profondamente legato a Varese di cui fu prevosto. Partecipò con fervore alla costruzione di quella società nuova, fondata sulla libertà e l’eguaglianza che si definì con il tramonto dell’Antico Regime. Il secondo ritratto offre la ricostruzione delle vicende legate al colto e aggiornato parroco di Ramponio, in Valle Intelvi, Bartolomeo Passerini. La ricchezza e le suggestioni dei suoi scritti, ascrivibili ai fermenti culturali degli ultimi decenni del XVIII secolo, permettono di cogliere il meditato approdo alle idee repubblicane di cui si fece, in Como, uno strenuo sostenitore. Nella sua riflessione il variegato impasto illuminista e repubblicano rimane sempre profondamente legato alle dottrine cristiane, rendendo Passerini un autentico rappresentante dell’«evangelismo repubblicano». Incapace di accettare l’involuzione autoritaria di Napoleone fu accusato di cospirazione e condannato a morte. Nemico dichiarato delle idee repubblicane, fedele alla Monarchia austriaca e alla Chiesa Cattolica, si presenta invece l’esperienza del comasco Giulio Cesare Gattoni. Ostile alle novità politiche, partecipò invece al fervore illuministico per il progresso delle scienze: fu il primo mecenate di Alessandro Volta e si tenne in contatto epistolare con molti scienziati europei. Emergono tre ritratti dalle tinte molto diverse. Appassionato e sanguigno Lattuada; teologo, politico raffinato e personalità tormentata Passerini; capace di cogliere le novità scientifiche ma non quelle politiche Gattoni.

Alessandra Mita Ferraro (Firenze 1965) laureata in Filosofia con Cesare Vasoli e in Storia con Corrado Vivanti, dottore di ricerca in Italianistica, sta concludendo un secondo Dottorato in Storia e Dottrina delle Istituzioni. Accanto agli studi sull’umanesimo e a vari saggi su Matteo Palmieri, raccolti in Matteo Palmieri. Una biografia intellettuale (Genova, 2005) e «Senza aver penne non si può volare». Un ‘sommario’ della “Città di vita” di Matto Palmieri (Firenze, 2012), ha scritto numerosi contributi riguardanti il dibattito culturale del secolo dei Lumi, tra i quali Prime note sul carteggio tra Saverio Bettinelli e Giambattista Giovio (Napoli, 2010) e l’edizione del testo di Giambattista Giovio Lettere Elvetiche. Diario del viaggio in Svizzera del 1777 con Alessandro Volta (Napoli, 2012).