Già nella precedente raccolta, Agogiche. Sette variazioni su semplici mosse interiori (2007), Cecilia Rofena aveva mostrato la sua vena plurale, la ‘vocazione’ a cambiare registro, musica, metro. Poesie di ampio, lungo respiro musicale e di complessa sintassi vivevano accanto a composizioni di parole isolate, strette in confini minimi, come “rumori / di idee rare”, solitarie. In Mosaico, invece, il tempo sembra prevalere sullo spazio. Via via che i “Tempi” si succedono il respiro s’accorcia, la parola si isola, si restringe, rimpicciolisce. La poesia raggiunge qui il limite del linguaggio, dove la parola, sfiorando l’origine, è sul punto di azzerarsi. È il rischio che l’autrice sente di dover correre per “evocare insieme la radice generativa delle parole e la loro forza storica”. (Vincenzo Vitiello)
Cecilia Rofena è ricercatrice presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove insegna Filosofia del Linguaggio e Filosofia della Letteratura. Ha scritto su Wittgenstein, il linguaggio, l’etica e l’estetica. All’attività di ricerca filosofica associa un’intensa attività poetica. La silloge Agogiche. Sette variazioni su semplici mosse interiori ha vinto il premio Montano 2007.
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