
Manuele Bellini
L'enigma dei geroglifici e l'estetica
Da Orapollo a Bacone, da Vico a Hegel
Qual è il mistero dei geroglifici egizi? Perché nell’età moderna suscita l’interesse di pensatori e artisti? I geroglifici non sono in realtà verità filosofiche mascherate né ornamenti emblematici o grottesche fantasticherie. Sono gesti espressivi, fissati nella scrittura, nei quali prende corpo il primitivo senso estetico del mondo, mostrando quindi che esiste una verità dell’immagine alternativa alla verità consueta della ragione: i geroglifici non sono i simboli visibili di concetti astratti, come per l’ermetismo rinascimentale, ma il modo in cui il pensiero, in forma mitica, si fa strada attraverso la natura fino a diventare spirito. Si possono così indagare le origini dell’estetica risalendo anche a una tradizione diversa da quella leibniziana dell’analogon rationis. Una tradizione sotterranea che si radica nell’enigma dei geroglifici e nel mito dell’antico Egitto come patria di un’antica e misteriosa sapienza di origine sacerdotale, che da Platone e Orapollo arriva fino a Vico e Hegel, passando, tra gli altri, per Pico della Mirandola, Giambattista Della Porta, Giordano Bruno, Marsilio Ficino, Francesco Bacone, non da ultimo anche per Warburton, Diderot...
Manuele Bellini, di ruolo nei licei, ha conseguito di dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, dove è cultore di Estetica. Oltre a numerosi saggi e traduzioni, ha pubblicato I profili dell’immagine. L’estetica della percezione in Henri Bergson: dalla metafisica al cinema (Milano 2003), L’orrore nelle arti. Prospettive estetiche sull’immaginazione del limite (Milano 2008), La «muta eloquenza». Il gesto come valore espressivo (Milano 2011), Corpo e rivoluzione. Sulla filosofia di Luciano Parinetto (Milano 2012), ha scritto in Estetica. Temi e problemi (a cura di M. Mazzocut-Mis, Firenze 2006) e ha tradotto le Riflessioni critiche sulla poesia e sulla pittura di J.-B. Du Bos (con P. Vincenzi, Palermo 2005). È membro del Comitato Scientifico e della redazione della rivista «Materiali di Estetica».