Scrivere o calcolare? Sono due attività con un’anima in comune. In fondo si tratta combinare lettere o numeri nel tentativo di racchiudere il caos in un guscio di noce, in una narrazione di senso e arte, l’arte di vivere. Questo libro ci accompagna in un documentato viaggio tra letteratura e matematica, rilette insieme come due storie, frutto della stessa capacità di raccontare. Da Kafka a Borges, da Leibniz a Wittgenstein, fino alla fantascienza impegnata di Philip Dick, la prosa leggera e ricca di Parmeggiani fa toccare con mano l’affinità tra l’arte dell’aggettivo e quella della radice quadrata. Fino al paradosso tutto matematico per cui anche una scimmia, con a disposizione un tempo infinito e tutte le lettere dell’alfabeto potrebbe arrivare a comporre la Divina Commedia.
Carlo Alberto Parmeggiani (1949), si occupa da sempre del rapporto tra immaginario e letteratura. Dopo la formazione con Luciano Anceschi viaggia per l’Italia e il mondo, rincorrendo pensieri e mestieri disuguali, da bookmaker alle corse dei cavalli, a insegnante di matematica in scuole ginevrine. Tra i suoi libri A tempo debito (2006), La malapiega (2007), La vera storia di Leon Pantà (2007) e La mezza estate (2009). Considerato da Remo Ceserani come un nuovo autore fra i più “convincenti della contemporaneità” e da Edmondo Berselli quale “sulfureo, infido, notevole scrittore”.
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