
Un essere umano (più donna che uomo) che porta sulla fronte il simbolo – mi pare, o forse invento – di una piastrina di silicio o la piastrina stessa impiantata:: dunque un simbionte, forse, che con la parte umana, specie con gli occhi (invisibili o meglio inaccessibili) e con l’inclinazione del capo, esprime una grande cieca tristezza, confermata e accentuata dalla lacrima che sgorga e cola lungo la gota, lungo il bellissimo naso greco:: gli (anzi le) manca la bocca e questa sua impossibilità di gridare il proprio dolore me la rende ancora più cara:: sembra guardare in giù, ma gli inaccessibili occhi contemplano due panorami diversi, proibiti agli umani:: forse l’occhio destro, chiuso, vede un paesaggio di devastazione interiore, mentre il sinistro, appena abbozzato, contempla un paesaggio esterno di torri e cuspidi smaglianti attraverso il prisma caleidoscopico e multicolore di quella lacrima suprema.
Giuseppe O. Longo si interessa della comunicazione in tutte le sue forme. In particolare si occupa di teoria dell’informazione, di epistemologia, di roboetica, di intelligenza artificiale e delle conseguenze socioculturali delle tecnologie della mente.