
In questo libro di saggi, Micla Petrelli esplora il tema dell’identità riscoprendo esperienze esemplari di spersonalizzazione biografica, stilistica, estetica che nel corso del Novecento hanno contribuito a reinventare le forme della scrittura e dell’immagine. In tal senso, l’autrice mostra come taluni processi espressivi, nel momento in cui vengono affidati alla parola - alla lingua -, “progettano” il nostro io, orientano la percezione di sé, la memoria, e attivano la capacità tutta visiva della scrittura di allestire spazi interiori, di produrre immagini diffratte dell’io, dislocare lo sguardo, figurare il proprio volto. Gli autori indagati, per i quali le “prese di distanza” e i “ricongiungimenti” sperimentati sulla pagina si confondono con quelli vissuti nelle storie personali di migrazione e di dépaysement psicologico, alimentate, queste ultime, dal sentimento del pudore, della noia, o della nostalgia per ciò che non è mai stato, sono: Fernando Pessoa, Clarice Lispector, Luis Cernuda, Antonio Delfini. Gli apporti teorici provengono dalla fenomenologia, dalla psicologia della percezione, dagli studi di linguistica e retorica, e dalle voci eterodosse di filosofi-scrittori come José Ortega y Gasset, María Zambrano, Octavio Paz, Paul Valéry, Édouard Glissant.
Micla Petrelli insegna Teoria della Percezione e Psicologia della Forma all’Accademia di Belle Arti di Urbino ed è stata titolare di assegno di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna. Si occupa di psicologia e di teorie delle arti e, più recentemente, di processi percettivi verbo-visuali. Per “PsicoArt. Rivista di Arte e Psicologia” (2013) ha pubblicato: Visualità e lettura. Dinamiche psicologiche e percettive degli ambienti di lettura - dalla pagina stampata agli ipertesti visivi. Ha scritto di figure del Novecento estetico-letterario e, in particolare, ha curato l’edizione italiana delle Pagine di estetica di Fernando Pessoa (2006). Sullo stesso autore, oltre a numerosi saggi, ha pubblicato Disconoscimenti. Poetica e invenzione di F. Pessoa (2005). Tra le altre pubblicazioni: Valori tattili e arte del sensibile (1994) e, con L. Rampello, ha curato la raccolta postuma di scritti di Paolo Bagni, Linguaggi dell’estetica (2006).