
Umberto Curi
Prolegomeni per una popsophia
Proviamo a recuperare la genuinità di un’interrogazione razionale che nulla ha di astrattamente accademico o di intellettualistico, e che si immedesima piuttosto con un’attitudine generale, con un modo di vita. Solo allora comprenderemo che nelle sue origini – e nel suo statuto più proprio – la filosofia è pop-sophia. Anziché una forma istituzionalizzata di conoscenza, un modo di vita e, più specificamente, un modo di essere presenti nella società come coscienza critica, intenta a scandagliare i diversi aspetti della realtà fisica e sociale.
Umberto Curi è Professore emerito di Storia della Filosofia presso l’Università di Padova e docente presso l’Università “Vita e salute” San Raffaele di Milano. Si occupa da anni del rapporto tra filosofia e narrazione, sia intesa come mythos che come opera cinematografica. Al tema ha dedicato numerosi lavori tra cui Lo schermo del pensiero. Cinema e Filosofia (2000) e L’immagine-pensiero. Tra Fellini, Winder e Wenders: un viaggio filosofico (2009). Tra le sue ultime pubblicazioni: Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (premio Capalbio, 2008); Miti d’amore, filosofia dell’Eros (2009); Straniero (premio Frascati, 2010); Via di qua. Imparare a morire (2011); Passione (2013); L’apparire del bello (2013).