Stefano Lombardi Vallauri

Dodecafonia postseriale

Gilberto Cappelli e Federico Incardona

Informazioni
Collana: Le immagini della musica
2013, 256 pp.
ISBN: 9788857520452
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Sinossi

Dopo la furiosa razionalizzazione del serialismo integrale, intorno al 1960 la dodecafonia – tecnica di composizione il cui solo nome confonde e intimidisce il profano come l’esperto di musica tradizionale – pressoché si estingue. D’altronde Theodor W. Adorno – l’apostolo della scuola di Vienna ma al tempo stesso il critico più devastante dei suoi stessi maestri Arnold Schönberg, Alban Berg e Anton Webern – individuava già negli anni Quaranta le debolezze della dodecafonia classica. Ma negli anni Ottanta gli italiani Gilberto Cappelli (1952) e Federico Incardona (1958-2006) riesumano il relitto, e concepiscono una dodecafonia – postseriale e postadorniana – totalmente rigenerata, un nuovo mezzo per intensificare il potere espressivo della musica. Di quest’essenziale tendenza contemporanea il volume svolge un’analisi tecnico-stilistica e generalmente umanistica, secondo il principio d’interrogare la musica nelle sue più vaste possibilità di senso.

Stefano Lombardi Vallauri è ricercatore presso l’Università IULM di Milano. Oltre a lavori monografici su autori contemporanei, i suoi studi contemplano l’estetica e l’analisi della musica, accademica ed extra-accademica, sia in quanto repertorio di opere sia in quanto sistema di esperienza e di comunicazione. È autore di vari saggi e co-curatore del volume Federico Incardona. Bagliori del melos estremo (2012).