
Rivolgendosi al “cuore che non trema della ben recintata verità”, Parmenide afferma l’eternità dell’essere. Portandosi oltre Parmenide, il filosofo Emanuele Severino sostiene che ad essere eterno è ogni essente, quale che sia la modalità del suo “essere”, e chiama “struttura originaria” la dimensione del sapere che attesta questa eternità in modo incontrovertibile. Il presente volume intende anzitutto riflettere sulle implicazioni della proposta di Severino, anche attraverso l’esposizione e l’esame di alcune delle principali critiche mosse alla tesi dell’eternità dell’ente. A partire dal dialogo di metafisica tra Gustavo Bontadini, Severino e i loro allievi, il testo offre poi uno spaccato del fermento teoretico sollevato da questi grandi maestri del pensiero con i quali si sono confrontati, per la determinazione del senso della verità, filosofi e teologi di diversa provenienza.
Giulio Goggi si è laureato in Filosofia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 1995, discutendo con Emanuele Severino una tesi su Aristotele e Rosmini. Nel 2003 ha conseguito, sempre con Severino e a Ca’ Foscari, il dottorato di ricerca in Filosofia, lavorando sui testi di Gustavo Bontadini. Dal 2006 collabora con l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano tenendo seminari legati al corso di “Ontologia fondamentale”. Nel 2013 ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale a professore associato per il settore concorsuale di Filosofia teoretica. Tra le sue principali pubblicazioni: Dal diveniente all’Immutabile. Studio sul pensiero di Gustavo Bontadini (2003); Aristotele, Rosmini e la struttura del ???? (2006); Ragione e fede (2009).