
Maria Grazia Turri
Gli dei del capitalismo
Teologia economica nell’età dell’incertezza
L’attuale crisi, che è soprattutto culturale, ha messo in luce quanto siano ormai inadeguate e inattuali molte delle idee che hanno presidiato negli ultimi cento anni l’ambito economico e che hanno contribuito a spezzare il complesso filo delle relazioni che legano l’economia alla politica. L’economia ambisce a dare a tutti gli abitanti del pianeta un orizzonte di senso, proprio come la religione, e come la religione si fonda su un insieme di credenze che vorrebbero mantenere unita la collettività e che gravitano intorno a un pantheon di miti e di simboli: il mercato, il denaro, la libertà, la razionalità e la felicità. Se queste credenze non vengono decostruite e sfaldate non si aprono margini per pratiche economiche generalizzate che rispondano a logiche diverse da quelle in atto. Sono il debito e la comunità le dimensioni che possono ricostruire un tessuto sociale e individuale fortemente frantumato.
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista, insegna Linguaggi della comunicazione aziendale e Fondamenti della comunicazione all’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni La distinzione fra moneta e denaro (2009), Gli oggetti che popolano il mondo (2011), Biologicamente sociali, culturalmente individualisti (Mimesis 2012).