Pietro Piro
I frutti non colti marciscono
Temi weberiani e altre inquietudini sociologiche
Rarissime personalità autonome – figlie di una razza in estinzione – morbosamente desiderose di sondare gli abissi, s’aggirano come lupi nella notte in un tempo che le ignora. Delle loro parole non si percepiscono che echi e sussulti. Rumori lontani. La loro diagnosi inquieta la terra.
Pietro Piro (Termini Imerese 1978) è uno studioso attento alle dinamiche di disumanizzazione radicale del nostro tempo. Cultore della materia in Sociologia presso l’Università di Roma Tre. Dottore di ricerca in Comunicazione Politica. Si è formato nelle università di Urbino “C. Bo”, UNED Madrid, Complutense (UCM), Roma Tre. Ha svolto ricerche sui documentari No-Do presso la Filmoteca Española di Madrid. I suoi più recenti lavori sono: Nuovo Ordine Carnevale (2013); Francisco Franco. Appunti per una fenomenologia della potenza e del potere (2013); Il dovere di continuare a pensare (2013). Ha tradotto e introdotto J. Ortega y Gasset, Appunti per un commento al Convivio di Platone (2012) e S. Ramón y Cajal, Psicologia del Don Quijote e il Quijotismo (2012) e curato la postfazione a J. Ortega y Gasset, Meditación de la Técnica (2011). Curatore delle opere collettive: Il gioco e il giogo (2013); Perché guardare a Oriente? (con K. Del Toso) (2013). Ha ideato e diretto le sei edizioni del Seminario Popolare sul Pensiero dell’Estremo Oriente. Redattore della Rivista “Filosofia e nuovi sentieri”. Suoi contributi sono apparsi in numerose riviste in Italia e all’Estero.