
Antonio Loreto
Dialettica di Nanni Balestrini
Dalla poesia elettronica al romanzo operaista
Un tòpos della critica vuole che la pubblicazione di Vogliamo tutto, nel 1971, costituisca una svolta rispetto alla precedente opera di Balestrini, avviatasi dieci anni prima con i Novissimi e con l’esperimento informatico di Tape Mark I. Un lavoro iperformalista, ludico, anticomunicativo e disimpegnato avrebbe lasciato il campo a una letteratura più affabile e fruibile, assunti i caratteri dell’epica, dell’oralità e dell’impegno. Riconoscendo alla scrittura balestriniana un orizzonte estetico più ampio è forse possibile un’ipotesi alternativa. Si tratta di mettere a frutto gli studi sul rapporto tra una civiltà – i suoi modi di percezione e di pensiero – e la tecnologia del linguaggio che gli è propria, e in particolare l’idea secondo cui l’uomo tipografico conosce con l’elettronica un’oralità di ritorno, ricalcando un ben noto rovesciamento dialettico. In effetti Balestrini attraversa gli anni Sessanta agendo lungo tre direttrici e mostrando – anche grazie a modelli quali Döblin o Brecht, e a interlocutori più o meno impliciti quali Pasolini, Vittorini o Calvino – come l’impegno possa scaturire dall’esasperazione del formalismo, l’oralità da una scrittura massimamente tipografica, e infine l’epica dalle tecnologie più avanzate del tardo capitalismo. Un’azione segnata dalla forza utopica e dalla tensione rivoluzionaria su cui Vogliamo tutto, con l’intera parabola che vi ha condotto, si regge.
Antonio Loreto (Tricarico, 1975) lavora presso il Dipartimento di Letterature comparate e scienze del linguaggio dell’Università IULM di Milano e presso la Biblioteca S. Gerardo di Monza, dove cura il Fondo di scritture di ricerca EX.IT. Già membro del comitato di redazione del “verri”, collabora ad “alfabeta2”, “artslife” e “il manifesto”. Ha studiato le carte editoriali di Sereni («Se io fossi editore». Vittorio Sereni direttore letterario Mondadori, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2013) e ha più di recente pubblicato I santi padri di Amelia Rosselli. «Variazioni belliche» e l’avanguardia (Arcipelago, 2014), cui si affiancano diversi saggi dedicati ad autori e problemi del canone avanguardistico e dello sperimentalismo attuale. Al momento si sta occupando del modello poliziesco nelle opere narrative della Gruppe 47, del Nouveau roman e del Gruppo 63.
Tommasio Ottonieri - alfabeta.it, 03 luglio 2015
"Balestrini, istruzioni per l'uso"
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