Patrick Nerhot

La metafisica della presenza dell'assenza

Due conferenze

Informazioni
Collana: Antropologia della libertà
2014,
ISBN: 9788857523545
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Sinossi

“Ora”. Questa rappresentazione del senso per evocazione di una temporalità coniuga diverse forme dell’“essere” ma tutte hanno questo in comune: “senso” significa presenza. La “coscienza” è sinonimia di questo “ora” in quanto entrambi sono la trascrizione di una metafisica della presenza. “Ora-coscienza di”: una rappresentazione compone la cognizione determinata da questa metafisica, tale è la condizione del nostro sapere. “Rappresentazione” di un sapere, un non-saputo appartiene al campo del sapere. Ogni sapere, infatti, è sapere che implica una rappresentazione di un non-saputo che esso istituisce in questo modo stesso che lo costituisce come sapere. Il sapere implica il pensiero di un “medesimo” dal momento che esso pone la questione del non-saputo in quanto tramite il solo sapere si pensa il non-saputo e poiché questo al-di-là di un sapere tramite il solo sapere implica necessariamente l’invocazione di un “medesimo”. (Prima conferenza) “Il non-saputo collegato al sapere, non smetto di ripeterlo, è la possibilità di pensare ciò tramite cui, come, il sapere ripresenta, il sapere sa, ma anche come trasforma, ricompone le conoscenze. Nel suo modo di non porre correttamente la questione del non-saputo, Jacques Lacan illustra alla perfezione quello che dico nella mia prima conferenza”. (Seconda conferenza)

Patrick Nerhot è professore ordinario in filosofia del diritto dell’università di Torino dal 1996, dopo aver insegnato alla Facoltà di Diritto di Ferrara dal 1991 al 1996 e all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole dal 1983 al 1991. Ha pubblicato tra l’altro La fenomenologia della filosofia analitica del linguaggio ordinario (1998), Questioni fenomenologiche seguite da letture freudiane (2002), La metafora del passaggio: il concetto di tempo in sant’Agostino, fondamento di una nuova etica (Cedam 2008), La Question de la Technique. À partir d’un échange épistolaire entre Ernst Junger et Martin Heidegger (2012), La coutume. Le droit mute (2012).