
Mikel Dufrenne
Per una filosofia non teologica
Introduzione di: Elio Franzini
Collana: Discorso figura
2015, 124 pp.
ISBN: 9788857524597
Nel 1973 Mikel Dufrenne decide che la seconda edizione de Le Poétique sia accompagnata da un testo impegnato nel confronto diretto con due autori rispettati ma anche considerati enigmatici: Maurice Blanchot e Jacques Derrida. Per una filosofia non teologica non è però soltanto un’eccezionale interpretazione e la messa in stato di accusa di due pensatori influenti. Al fondo dei loro tristi e sublimi pensieri si intende svelare la nostalgia del teologo e la fascinazione del discorso apofatico. Oltre la pars destruens, Dufrenne concede al lettore un’espressione schietta e generosa della sua più profonda ispirazione etica: un pensiero estetico e fenomenologico che rivendica i diritti e la forza di una filosofia della presenza, una filosofia della Natura in grado di restituire all’uomo, su un piano di coraggiosa immanenza, tutta la ricchezza di senso dell’essere al mondo.
Mikel Dufrenne (1910-1995) è stato tra i massimi rappresentanti dell’estetica fenomenologica, a cui ha contribuito con libri come la Phénoménologie de l’expérience esthétique (1953), la sua raccolta in tre volumi, Esthétique et philosophie (1967, 1976, 1981), e L’OEil et l’oreille, suo ultimo lavoro del 1987. Filosofo di fama internazionale, le sue opere sono tradotte in italiano, inglese e spagnolo. È stato un attento critico del dibattito culturale e, dotato di fine sensibilità politica, ha portato avanti una polemica con le filosofie dell’assenza e con l’anti-umanismo in Pour l’homme (1968), Art et politique (1974) e Subversion/Perversion (1977). Professore all’Università di Poitiers, ha poi insegnato nell’Università Paris X e ha diretto la “Revue d’esthétique”.
Roberto Revello, dottore di ricerca, è cultore di Filosofia Morale e Filosofia delle Scienze Sociali (presso il Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi dell’Insubria). È interessato al tema filosofico-religioso dell’immagine e dell’immaginazione, alla filosofia francese contemporanea e alla fenomenologia. Ha curato l’edizione di alcune opere di H. Corbin (Nell’Islam iranico 1, Milano 2012; Tempo ciclico e gnosi ismailita, Milano 2013; La Sophia eterna, Milano 2014; e lo scritto di S. Weil, Il Bello e il Bene, Milano 2013).