Questo volume attraversa alcuni snodi del pensiero di Adorno prendendo di mira le figure composite e contraddittorie – le chimere – che lo hanno appassionato e ossessionato: la teoria critica, l’animale umano, l’industria culturale, la musica leggera, la vita “offesa”. Esse indicano i luoghi di passaggio di un pensiero che non aspira a configurare un sistema, ma che non rinuncia alla pretesa di mettere a nudo i nodi strutturali del mondo di oggi. A partire dal rapporto tra la filosofia e le scienze sociali, attraverso la chiarificazione del ruolo centrale che l’animalità occupa nella definizione adorniana di dominio, la dialettica imprendibile che lega a doppio filo arte e mercato, musica “seria” e musica da “intrattenimento”, fino ai temi cruciali e inafferrabili del rapporto tra vita e morte, terrore e utopia, le presenti analisi offrono così un quadro essenziale del pensiero adorniano e aspirano a mostrarne l’inattuale attualità.
L’esigenza di verità cui il pensiero adorniano non rinuncia, nonostante e anzi proprio in forza della sua configurazione critica e negativa, coincide infatti con la rigorosa e inflessibile messa a nudo del non-senso, con la mappatura delle strutture che chiudono il presente al suo oltrepassamento.
Marco Maurizi è Dottore di ricerca in Filosofia e svolge attività di ricerca presso l’Università di Bergamo. Si occupa di teoria critica della società con particolare riferimento ai temi della filosofia della storia e del rapporto natura/cultura. Oltre a numerosi articoli sul pensiero dialettico (Cusano, Hegel, Marx, Adorno, Marcuse) e saggi di critica della cultura, ha pubblicato Adorno e il tempo del non identico (2004); La nostalgia del totalmente non altro. Cusano e la genesi della modernità (2008); Al di là della natura (2011); L’io sospeso. L’immaginario tra psicoanalisi e sociologia (2012).
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