
Francesco Ferrari
Religione e religiosità
Germanicità, ebraismo, mistica nell’opera predialogica di Martin Buber
Francesco Ferrari
Religione e religiosità
Germanicità, ebraismo, mistica nell’opera predialogica di Martin Buber
Solcando il mare aperto dell’Europa all’alba del Ventesimo secolo, il giovane Martin Buber (1878-1965) ha sopra di sé diverse costellazioni, offerte tanto dal filosofare di Nietzsche, Dilthey e Simmel, quanto dalla letteratura della Jung Wien, quanto ancora da un ebraismo personale e sotterraneo, oscillante tra sionismo culturale e chassidismo. L’antitesi tra religione e religiosità offre a lui – come a noi – il sestante con il quale orientarsi in una così ardua navigazione. Forte di ciò, Buber veleggia in direzione dei lidi, talora ascosi, della mistica, approdando a Cusano e a Böhme, a Laozi e al Baal Schem. La pluralità delle vie, da lui attraversate in questa stagione della sua vita e del suo pensiero, è fedelmente ripercorsa nella presente monografia, in cui il giovane Buber assurge a paradigmatico testimone della simbiosi ebraicotedesca d’inizio Novecento e della sua irripetibile Stimmung.
Francesco Ferrari (Genova 1986) è Wissenschaftlicher Mitarbeiter presso la Friedrich Schiller Universität Jena, dove svolge attività di ricerca incentrata sul pensiero ebraico del Novecento. È autore della monografia Presenza e relazione nel pensiero di Martin Buber (Alessandria 2012) e curatore di diverse edizioni italiane di opere del filosofo viennese, apparse per Il Melangolo, Giuntina, Morcelliana
Nunzio Bombaci - Unimc.it, giugno 2015
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Disciplinefilosofiche.it, giugno 2015
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