
Tra ansie e momenti di tranquillità, tra aperture agli altri e bisogno di solitudine, cercando nel proprio io “un giusto equilibrio” e “una durevole stabilità”, Rousseau tenterà di tracciare la “route du vrai bonheur”. Anche la vera felicità (che, per Rousseau, coincide con quello stato in cui l’anima, raccogliendosi in sé, può abbandonarsi al semplice ‘sentimento di esistere’) gli apparirà tuttavia come un qualsiasi piacere. Cioè, soggetta al divenire del tempo, che tutto consuma e cancella, anche l’illusione dell’eterno che l’io sembra sfiorare durante inattese rêveries o estatiche visioni.
Enzo Cocco, insegna Filosofia della storia presso l’Università degli Studi di Salerno. Tra i suoi primi lavori, alcuni saggi e volumi sulle “immagini di viaggio” (Figure di viaggio e crisi del soggetto, Napoli 1990, Viaggio e metafisica, Milano 1996, Hölderlin e le vie del viandante, Bologna 2000). Studioso di aspetti e temi dell’illuminismo, ha tradotto e curato le Lettere sulla botanica di Rousseau (Milano 1994), ed è autore del volume Etica ed estetica del giardino (Milano 2003). Rivolgendo poi particolare attenzione alla riflessione morale nel XVIII secolo, ha tradotto e curato, per le edizioni “il ramo” (Rapallo), i volumi di Voltaire, Il sommo male (2004), La felicità mondana (2006), Contro Rousseau (2007), e del Marquis d’Argens, La vita felice (2010), L’amicizia (2010), Sogni filosofici (2011). In questi ultimi anni si è volto soprattutto a cogliere i versanti in ombra del secolo dei lumi e ha pubblicato, nel 2012, il saggio Raimondo di Sangro e d’Argens. Napoli nell’oscuro splendore del velo (Dante & Descartes, Napoli) e, nella collana “Mimesis Filosofie”, il volume La melanconia nell’età dei lumi. Nella stessa collana, è apparso, nel 2013, il volume Le vie della felicità in Voltaire.