
Colombo, salpando da Palos, conosceva bene il suo porto di partenza. Quando salpò, scelse una direzione ben precisa e levò le ancore pensando di andare alle Indie. In realtà scoperse qualcosa di inaspettato e sconosciuto, che dovette esplorare. Era però necessario che conoscesse bene la collocazione del porto di partenza. Altrimenti, avrebbe preso il mare navigando senza orientamento e chissà se sarebbe arrivato da qualche parte. Un marxista deve partire da Marx; attestarsi su una determinata rotta con la convinzione di voler arrivare comunque a qualcosa di nuovo, che non può più aspettare dopo un secolo e mezzo di continuo calpestare il solito suolo, di ancoraggio nella solita rada. Restare attestati alla fonda dopo tanto tempo implica che non si è “marinai” se non a chiacchiere. Partire però senza nemmeno sapere dove si stava stazionando durante i preparativi del viaggio, significa votarsi a vagare in alto mare senza cognizione di quale rotta effettiva si sta seguendo. Questo testo ha un impianto molto chiaro e ben definito. Nella prima parte si pone in luce qual è l’effettiva problematica affrontata da Marx. Nella seconda parte se ne pone in luce lo spirito prettamente scientifico contro i tentativi di ridurlo a mero filosofeggiare e per di più con una visione intrisa di utopia. Nella terza parte si propone di fatto una nuova impostazione di fondo che può essere così sintetizzata: dalla centralità della proprietà dei mezzi produttivi all’apprestamento di strategie (la politica in senso stretto) per combattere un conflitto (tra gruppi sociali) in vista della conquista di una supremazia. Le conseguenze di tale cambio di paradigma (come spesso si dice) sono esplicitate nel libro in tutta la loro ampiezza.
Gianfranco La Grassa già docente di economia nelle Università di Pisa e di Venezia. Corsi di specializzazione alla Svimez e alla EPHE (oggi EHESS) presso il CEMI (Centre d’études des modes d’industrialisation, diretto da Charles Bettelheim, con cui ha tenuto poi stretti rapporti). Autore di oltre cinquanta volumi (una decina collettanei) e centinaia di articoli. Da molti anni è impegnato in una radicale riformulazione del pensiero di Marx e dunque della teoria della formazione sociale capitalistica.