
La nostra è l’età del desiderio senza limiti.
Economia del desiderio è una ricognizione delle molteplici prospettive sul soggetto desiderante e sull’oggetto del desiderio, all’incrocio tra orizzonte filosofico e contributi psicanalitici. Se risulta ineludibile per la questione la figura di Deleuze, è necessario, per comprendere la portata del suo contributo, metterlo a confronto con l’eredità di Freud e Lacan, e con un ampio ventaglio di proposte teoriche nate nell’alveo della psicoanalisi, da Klein e Winnicott alla scuola britannica delle relazioni oggettuali, fino ai contributi originali di Balint e Suttie e alle provocatorie intuizioni di Žižek. In tre capitoli si snoda un viaggio concettuale attraverso i territori del Reale, del Simbolico e dell’Immaginario. Lungo questo percorso, narcisismo e aggressività, amore e odio, sono messi in gioco per tentare di tratteggiare una costellazione contemporanea del desiderio.
Fabio Domenico Palumbo (Reggio Calabria, 1975) ha in corso una ricerca sulla Logica del senso di Deleuze condotta, in particolare, alla luce del rapporto con lo strutturalismo. Più in generale, i suoi interessi di ricerca spaziano dal rapporto tra pensatori postmoderni e psicoanalisi alle culture dell’Estremo Oriente. Tra le sue pubblicazioni, Note per uno studio sulla “Logica del senso” (2013), apparso sulla rivista elettronica del CNR “Laboratorio dell’ISPF” (Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno). Collabora con la cattedra di Filosofie del Novecento dell’Università di Messina.