Le vicende e le considerazioni di Grifone e Sirena nei cieli dell’Alessandria del secondo Tolomeo traggono spunto dall’inattesa effettiva comparsa dei due ibridi alati della mitologia greca, grups e seiren, nella traduzione dall’ebraico al greco del testo biblico effettuata dai Settanta sapienti venuti da Gerusalemme alla corte del re macedone. Lo splendore e il cosmopolitismo della prima metropoli del Mediterraneo antico, voluta da Alessandro, trovano ricca testimonianza nelle fonti antiche: le note al testo costituiscono il contrappunto documentaristico a una narrazione che, benché affidata alla fantasia e sospesa “fra terra e cielo”, non trascura gli aspetti storici e filologici. L’appendice sul lessico sacrale di sostrato, in particolare, testimonia della vocazione all’unità delle popolazioni del Mediterraneo, mare morfologicamente ecumenico, intuita già da Alessandro ma oggi ben lungi dall’essere perseguita.
Francesco Aspesi è stato ricercatore di ruolo presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università degli Studi di Milano, dove ha insegnato Filologia Semitica e Linguistica Generale. È autore dei volumi La distinzione dei generi nel nome antico-egiziano e semitico (Firenze 1977), Studi di linguistica camito-semitica (Milano 2004) e Archeonimi del labirinto e della ninfa (Roma 2011), di varie curatele e collaborazioni, oltre che di una cinquantina di articoli di linguistica comparativa e generale, pubblicati in Italia e all’Estero.
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