Giuliana Kantzà

Teresa fra angoscia e godimento

Psicoanalisi di una santa

Informazioni
Collana: Frontiere della psiche
2015, 174 pp.
ISBN: 9788857528595
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Sinossi

Santa Teresa d’Avila depone nei suoi scritti la traccia del reale che ha attraversato la sua straordinaria vita, in un linguaggio mistico aperto a un taglio da cui sgorga l’effetto di Verità. Il testo ripercorre le scansioni logiche del suo percorso; Teresa è “imbambolata” dall’angoscia che la stringe e la attanaglia; ma l’angoscia è, come dice Lacan, “l’affetto che non inganna”, che la spinge verso il “vuoto” lì dove paga “la sua libbra di carne” per aprirsi alla domanda d’amore, per spingersi verso il “più di godimento” che Bernini ha trascritto nella sua opera. Santa Teresa, donna del desiderio, patisce le maglie strette della chiesa-istituzione, la diffidenza e l’incredulità dei confessori, ma lei, donna del coraggio, non cede sul suo desiderio e troverà, infine, accoglienza e ascolto nei buoni padri gesuiti. Illuminata dall’Amore, “l’Amore vuole opere” dice lei, senza risorse, procede con le sue fondazioni e sempre, in un incessante transfert d’amore, trova chi, trascinato dal suo desiderio, rapito dalla sua passione, le fornisce i mezzi. Affronta viaggi pericolosi, difficili; ma nascono i suoi monasteri, cresce il suo ordine, che si richiama all’originaria tradizione dell’antico Carmelo; e in questo incessante lavoro, effetto e testimonianza d’amore, si moltiplicano le estasi, i rapimenti, i voli mistici. Grande politica, senza mai cedere sul suo desiderio, lavora gli ostacoli, gli “inciampi” e usa le sue relazioni con la grande nobiltà spagnola, con la corte, come testimoniano i suoi incontri e le sue lettere a Filippo II. Definita “donna inquieta e vagabonda”, questo fu l’atto d’accusa dell’Inquisizione contro di lei, Teresa mobilitò, a sua protezione, i potenti personaggi che l’aiutarono e la protessero. Teresa, la mistica, con il suo splendore, fa cenno alle donne, e, in particolare alle donne del nostro tempo di una traccia preziosa che si incunea nel nodo desiderio-amore-godimento: “Testimonianza dei mistici che provano il godimento, ma che non ne sanno nulla” (J. Lacan, Seminario XX).

Giuliana Kantzà psicoanalista, membro A.M.E. della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. Ha insegnato Storia della Psichiatria presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia e Psicopatologia e Psicoanalisi presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Milano. Attualmente è docente all’Istituto Freudiano, Sezione di Milano. Ha pubblicato diversi testi, fra cui Althusser. Storia di un uxoricidio (1994); Passione dell’amore, passione dell’odio (1999); Il Nome-del-Padre nella psicoanalisi Freud Jung Lacan (2008); Tre donne e una domanda: Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein (2012). Vive e lavora a Milano.