
Herbert Spencer
Costumi e mode
“Chiunque abbia studiato la fisionomia dei raduni politici non può non aver notato la connessione tra le idee democratiche e le peculiarità dell’abbigliamento”. Con queste parole si apre il saggio di Herbert Spencer, Costumi e Mode, presentato per la prima volta nella traduzione italiana. Il confronto tra moda e costume è poco più di uno spunto per parlare della libertà dell’uomo dai vincoli sociali, dal momento che ogni norma – religiosa, politica e sociale – introduce un elemento di coercizione rispetto alla libertà di espressione del soggetto. Spencer stabilisce così uno stretto rapporto tra l’emancipazione da tali vincoli e il processo politico che ha condotto all’affermazione della democrazia moderna.
Herbert Spencer (1820-1903) è insieme a Comte, Tarde, Weber, Simmel uno dei padri del pensiero sociologico. Pensatore, eclettico, esponente di spicco della cultura del XIX secolo, applicò per primo i principi del positivismo al darwinismo. Sul piano politico fu uno strenuo sostenitore del liberalismo. Tra le sue opere principali: The Principles of Psychology (1855); The Principles of Sociology, 3 voll. (1876-1886), The Man versus the State (1884).
Maria Cristina Marchetti è professore associato di Sociologia dei fenomeni politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza, Università di Roma. È autrice di numerosi saggi e dei volumi: Il consenso nelle società complesse (Roma, 1999); Attori economici e mutamento sociale (Milano, 2004); Il processo di integrazione europea. Comunicazione interculturale e ruolo dei media (Roma, 2006); Tempo, spazio e società. La ridefinizione dell’esperienza collettiva (con Donatella Pacelli, Milano, 2007); Democrazia e partecipazione nell’Unione europea (Milano, 2009); La moda oltre le mode (Roma, 2011).
Claudia Gualdana - Ilgiornaleoff.it, 29 giugno 2015
"Spencer: l'abito fa il monaco"
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