Esplorare nel passato indagare sul contemporaneo

Dare senso al paesaggio vol. I

Informazioni
A cura di: Luca Vargiu

Collana: Kosmos
2015, 238 pp.
ISBN: 9788857528984
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Sinossi

«Una porta aperta verso tutta la Terra, una finestra aperta su possibilità illimitate: un orizzonte». È così, in uno slancio lirico e delicato, che Éric Dardel, ne L’Homme et la Terre, definisce il paesaggio. È a questa finestra aperta sul mondo e alle molte direzioni in cui l’esperienza paesaggistica può articolarsi che il volume intende richiamarsi, proponendo una riflessione a più voci sul “senso” e sui possibili “sensi” del paesaggio. Particolare attenzione è data al rapporto tra passato e presente del paesaggio, nel tentativo di cogliere i germi degli sviluppi futuri e prevederne in qualche maniera gli esiti. In particolare, mentre la prima parte del volume si concentra sulla formazione dello “sguardo paesaggistico” (attraverso l’analisi delle retoriche, delle pratiche artistiche, scientifiche e filosofiche che hanno impregnato in passato i discorsi sul paesaggio), la seconda parte si concentra su alcuni casi di studio (in Italia, Spagna, Portogallo, Brasile, Tanzania, ecc.) in cui emergono in maniera particolarmente evidente alcune delle principali dinamiche che caratterizzano i paesaggi della contemporaneità. L’idea di base è che il paesaggio costituisca un grande palinsesto, continuamente rimodulato e riscritto dagli uomini, in cui ciò che poteva essere e ciò che è stato convivono talvolta pacificamente, ma in molti altri casi drammaticamente.

Luca Vargiu Ricercatore di Estetica presso l’Università degli Studi di Cagliari. I suoi interessi di studio riguardano le teorie dell’immagine, l’ermeneutica, la riflessione teorica sulla storia dell’arte e la filosofia del paesaggio. È socio della SIE (Società Italiana d’Estetica) e collabora alle attività del Centro Internazionale Studi di Estetica. Nel 2009 ha vinto il Premio Nuova Estetica. È autore di diversi lavori specialistici e di alcuni scritti di pop philosophy. Tra le sue pubblicazioni: Storia dell’arte contemporanea in Sardegna: introduzione allo studio (Cagliari, 2009) e Prima dell’età dell’arte: Hans Belting e l’immagine medievale (Palermo, 2007). Ha curato, insieme a S. Aru, F. Parascandolo, M. Tanca il volume Sguardi sul paesaggio, sguardi sul mondo. Mediterranei a confronto (Milano, 2012). 

«Una porta aperta verso tutta la Terra, una finestra aperta su possibilità illimitate: un orizzonte». È così, in uno slancio lirico e delicato, che Éric Dardel, ne L’Homme et la Terre, definisce il paesaggio. È a questa finestra aperta sul mondo e alle molte direzioni in cui l’esperienza paesaggistica può articolarsi che il volume intende richiamarsi, proponendo una riflessione a più voci sul “senso” e sui possibili “sensi” del paesaggio. Particolare attenzione è data al rapporto tra passato e presente del paesaggio, nel tentativo di cogliere i germi degli sviluppi futuri e prevederne in qualche maniera gli esiti. In particolare, mentre la prima parte del volume si concentra sulla formazione dello “sguardo paesaggistico” (attraverso l’analisi delle retoriche, delle pratiche artistiche, scientifiche e filosofiche che hanno impregnato in passato i discorsi sul paesaggio), la seconda parte si concentra su alcuni casi di studio (in Italia, Spagna, Portogallo, Brasile, Tanzania, ecc.) in cui emergono in maniera particolarmente evidente alcune delle principali dinamiche che caratterizzano i paesaggi della contemporaneità. L’idea di base è che il paesaggio costituisca un grande palinsesto, continuamente rimodulato e riscritto dagli uomini, in cui ciò che poteva essere e ciò che è stato convivono talvolta pacificamente, ma in molti altri casi drammaticamente.