Domenico Cambria

Le differenze della singolarità

Il divino e l'umano fra Jacques Derrida e Jean-Luc Marion

Informazioni
Collana: Antrolopologia della libertà
2015, 200 pp.
ISBN: 9788857530536
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Sinossi

Quale spazio si dischiude per il pensiero speculativo con la decostruzione? Quali forme esso potrà assumere per dire la singolarità del soggetto? La risposta a queste domande sollecita il confronto con le opere di Jacques Derrida, Martin Heidegger, Jean-Luc Marion, a partire dai problemi che la metafisica suscita. Chiedersi se essa sia superata o, viceversa, permanga come ineludibile istanza critica comporta di ragionare sulle categorie e i legami che strutturano ogni defi nizione dell’umano. Decostruire la metafisica è scoprire differenze e mostrare le forme che esse tracciano. Lo spazio che si dischiude permette di parlare dell’uomo, evitando sia le derive soggettivistiche, sia l’assorbimento nel divino. Evitata la reciproca appropriazione, si scoprono tratti singolari che chiamano in causa la libera decisione affinché l’uomo sia. Riprendere gli interrogativi dell’eredità della fenomenologia francese significa proseguire sui margini del pensiero. Leggere è scrivere, ovvero pensare, secondo possibilità di vivere, perché si riconosce ogni domanda come personale. Il soggetto apprende che il proprio limite non si supera né si trascende, ma diviene soglia minima per volgersi al reale.

Domenico Cambria, è licenziato in Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano. Si è interessato della fenomenologia francese e del legame tra fi losofi a e teologia nel pensiero contemporaneo.