Edoardo Esposito
Lettura della poesia di Vittorio Sereni
Sereni non è un poeta facile; anche se molti suoi versi si offrono limpidi alla lettura, qualcosa resta di non detto, qualcosa che non si vuole scoprire per intero, qualcosa che costituisce il rovello segreto dell’occasione e dell’uomo. Si può certo dire la stessa cosa di molti altri poeti, perché la poesia è spesso allusione e anche celebrazione di dati e momenti dell’esistenza che non sono necessariamente esplicitati e che tuttavia, diversi per ciascuno, toccano un fondo comune in cui ci si può comunque riconoscere: e tanto basta o può bastare, perché è quella vibrazione che deve essere appunto riattivata. La lettura di Sereni che si offre qui vuole costituirne un avvicinamento cordiale, che faccia cogliere la qualità di un’esperienza di vita senza rinunciare a mostrare da quale densità di riflessione scaturiscano a volte le immagini e senza rinunciare a metterne in luce i caratteri del linguaggio.
Edoardo Esposito, docente di Letterature comparate presso l’Università degli Studi di Milano e già collaboratore di “Belfagor” e “L’Indice”, ha lavorato soprattutto sulla letteratura contemporanea, occupandosi di narratori come Giovanni Verga, Federigo Tozzi, Elio Vittorini (Elio Vittorini, scrittura e utopia, 2011) e di poeti come Guido Gozzano, Eugenio Montale (Eugenio Montale, 2011), Giovanni Giudici. Al linguaggio poetico si è dedicato da un punto di vista teorico con il volume Metrica e poesia del Novecento (Milano, 1992) e con Il verso. Forme e teoria (Roma, 2003), mentre con l’antologia Poesia del Novecento in Italia e in Europa (Milano, 2000) ha indagato i collegamenti e le analogie che nel corso del secolo hanno unito nello stesso nodo le ricerche poetiche italiane ed europee.